Propensione alla spesa: migliorano le attese delle famiglie sull’economia

Propensione alla spesa: migliorano le attese delle famiglie sull’economia

Le attese delle famiglie sull’economia italiana sono in miglioramento. Allo stesso modo, migliora anche la propensione alla spesa, ma fra i nuclei familiari meno abbienti permane una certa cautela. 
“I comportamenti di consumo restano condizionati dall’emergenza sanitaria, ma appaiono in progressivo miglioramento – si legge nel rapporto di Bankitalia sulla propensione alla spesa delle famiglie italiane -. Rispetto alla rilevazione di aprile la percentuale di famiglie che dichiarano di avere ridotto le spese per alberghi, bar e ristoranti nel confronto con il periodo pre-pandemia è diminuita di 15 punti percentuali, pur restando elevata al 71%”. Durante le fasi più acute della pandemia questa quota aveva toccato quasi il 90%.

Si torna a spendere anche in alberghi, bar e ristoranti

Dall’indagine di Bankitalia, compiuta fra fine agosto e inizio settembre su 2000 nuclei familiari, “il saldo tra attese di miglioramento e peggioramento della situazione economica e del lavoro è positivo per la prima volta da primavera 2020”, e le famiglie che prefigurano un peggioramento sono calate di oltre il 10%. A quanto rileva Bankitalia, poi, “la propensione a spendere nei comparti più colpiti tra cui alberghi, bar e ristoranti”, è in ripresa, ma “nelle prospettive di spesa, soprattutto tra i meno abbienti,” vi è cautela. Inoltre emerge come circa un terzo delle famiglie affermi di essere riuscito ad accantonare qualche risparmio a partire dall’inizio della pandemia, e la quota è più ampia per i nuclei il cui capofamiglia è laureato. E la percentuale di famiglie che ritiene di riuscire a risparmiare nei prossimi dodici mesi è rimasta sostanzialmente stabile al 44%.

Permane cautela tra le famiglie meno abbienti

Secondo Bankitalia, tra le motivazioni che hanno frenato la spesa “è rimasta invariata l’importanza attribuita alla paura del contagio, ed è sensibilmente diminuita quella associata alle misure di contenimento, in connessione con il venire meno delle restrizioni a partire dalla primavera. Permane tuttavia una certa cautela nelle attese di spesa a tre mesi, in particolare tra le famiglie con maggiori difficoltà economiche e tra quelle che nel mese precedente l’intervista hanno percepito un reddito più basso rispetto a prima della pandemia”.

Si rafforzano i segnali di pressioni al rialzo sui prezzi di vendita delle abitazioni

Inoltre, riporta Ansa, da quanto emerge da un sondaggio congiunturale della Banca d’Italia condotta presso gli agenti immobiliari dal 27 settembre al 22 ottobre 2021,  si rafforzano “i segnali di pressioni al rialzo sui prezzi di vendita” delle abitazioni, e “per la prima volta dall’inizio della rilevazione nel 2009, la quota di operatori che ravvisa un aumento delle quotazioni nel terzo trimestre rispetto al precedente è superiore, seppur lievemente, a quella di chi ne indica un calo”. Inoltre, sono divenute prevalenti anche le attese di crescita delle quotazioni nel trimestre in corso rispetto alle aspettative di un calo dei listini.

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