Consulenti lavoro: nel 2021 crescono gli infortuni in itinere

Consulenti lavoro: nel 2021 crescono gli infortuni in itinere

L’effetto rientro in presenza nei luoghi di lavoro, con tutti gli aspetti positivi che comporta – a cominciare dalla conferma che l’emergenza sanitaria si allontana – ha avuto anche dei risvolti negativi, in particolare per quanto riguarda il numero degli incidenti in itinere. A dirlo è il dossier della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro dal titolo “Salute e sicurezza sul lavoro dopo l’emergenza Covid” che, oltre ad attingere ai dati dell’indagine interna realizzata tra il 6 e il 12 aprile 2022, si avvale anche dei dati Inail 2019-2021. 

Aziende e lavoratori più sensibili alla sicurezza

Questo passaggio – la ripresa delle attività in presenza – ha comportato una crescita, tra 2020 e 2021, degli infortuni in itinere (+29,2%) per un incremento complessivo di oltre 18mila casi. Secondo la ricerca, il settore che ha visto crescere in modo esponenziale sia il numero di infortuni (+17,1% tra 2020 e 2021) che i casi mortali (11,4%) è quello edile, comparto che ha registrato, grazie agli incentivi, un boom occupazionale senza precedenti nel 2021, con 111mila occupati in più rispetto al 2019. Il ritorno in presenza ha prodotto, rispetto al 2020, la crescita non solo degli incidenti in itinere, ma anche delle morti correlate (15,9%). Le denunce di casi mortali sono, infatti, passate da 1.089 del 2019 a 1.221 del 2021, per un incremento di 132 casi, evento riconducibile al maggiore rischio di mortalità associato all’infortunio da Covid. La pandemia ha, dunque, lasciato segni importanti, non solo sotto il profilo delle trasformazioni dettate dallo smart working, ma, più in generale, ha fatto maturare una sensibilità diversa da parte delle aziende e dei lavoratori verso il tema della sicurezza e della salute dei lavoratori. Non meno importanti, secondo l’indagine condotta sui Consulenti del Lavoro, i cambiamenti legati all’orientamento e all’approccio anche in termini di comunicazione. Cresce per il 46,1% l’orientamento verso la prevenzione e, complessivamente, il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro: dato più alto rispetto a due anni fa secondo il 46,9%. A fronte di tale cambiamento “culturale”, si evidenzia una maggiore difficoltà a tradurlo in misure operative: solo il 37,6% dei Consulenti segnala un miglioramento delle iniziative formative a favore dei dipendenti. 

“La cultura della sicurezza”

“La sicurezza dei luoghi di lavoro è un tema centrale per i Consulenti del Lavoro – afferma Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi -. I seminari che realizziamo con la Scuola di Alta Formazione coinvolgono molte migliaia di nostri iscritti. Sono oltre 10 milioni le imprese, i lavoratori autonomi e subordinati assistiti. E la cultura della sicurezza si crea diffondendo e ampliando la conoscenza delle norme e delle regole, anche se sarebbe importante semplificare alcuni adempimenti previsti anche per le piccole e micro aziende”.

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