Sicurezza informatica, servono gli esperti: le aziende cercano fornitori esterni

Sicurezza informatica, servono gli esperti: le aziende cercano fornitori esterni

Il rapporto annuale di Kaspersky sulla sicurezza informatica (IT Security Economics) ha rivelato che la crescente complessità delle soluzioni di cybersecurity ha spinto le aziende a affidare alcune funzioni a fornitori esterni. Questi consulenti esterni hanno competenze specifiche e possono gestire le tecnologie in modo più efficiente rispetto ai dipendenti dell’azienda. Tuttavia, una soluzione di cybersecurity complessa non garantisce la migliore protezione senza la gestione di uno specialista competente. Purtroppo, la ricerca di esperti in sicurezza è complicata a livello globale, con una carenza di competenze segnalata da (ISC)² nel suo studio del 2022 quantificabile in un gap di 3,4 milioni di lavoratori nel mercato professionale.

Le imprese si affidano a Managed Service Provider

Questa situazione ha spinto le aziende a rivolgersi a Managed Service Provider (MSP) o Managed Security Service Provider (MSSP) per assicurarsi le competenze necessarie e avere team sempre preparati e formati. Secondo la ricerca internazionale di Kaspersky condotta tra i decisori nel settore IT, il 54% delle PMI e delle aziende ha indicato l’efficienza offerta dagli specialisti esterni come il motivo principale per trasferire alcune responsabilità di sicurezza IT a MSP/MSSP.
Le altre ragioni più frequentemente citate sono la necessità di conoscenze specialistiche, la complessità dei processi aziendali, la carenza di personale IT e i requisiti di conformità.

Quanti fornitori?

Per quanto riguarda la cooperazione con MSP/MSSP, quasi il 64% delle grandi aziende ha dichiarato di lavorare solitamente con due o tre fornitori, mentre il 10% delle PMI e delle corporation si affida a più di quattro fornitori di sicurezza informatica all’anno. Gli specialisti esterni possono gestire l’intero processo di cybersecurity in un’azienda o occuparsi di attività specifiche. Questo dipende dalla dimensione dell’organizzazione, dalla sua maturità e dal desiderio della dirigenza di essere coinvolta nelle attività di sicurezza informatica. Ad esempio, per le piccole e medie imprese può essere ragionevole non assumere uno specialista a tempo pieno e trasferire alcune funzioni a MSP o MSSP per ottenere vantaggi in termini di costi ed efficienza. Nelle grandi società, gli specialisti esterni sono solitamente un supporto aggiuntivo per affrontare lavori particolarmente complessi per i team interni di cybersecurity. “In ogni caso, è importante comprendere che l’azienda dovrebbe avere una conoscenza di base delle informazioni di sicurezza, così da essere in grado di valutare correttamente il lavoro dei collaboratori esterni”, ha dichiarato Konstantin Sapronov, Head of Global Emergency Response Team di Kaspersky.

Le relazioni medico-paziente in Italia, Francia e Germania 

Le relazioni medico-paziente in Italia, Francia e Germania 

A rivelare abitudini e aspettative nei confronti dei medici di famiglia e degli specialisti più richiesti è la prima edizione del Barometro Doctolib sulle relazioni medico-paziente, realizzata dall’Istituto Odoxa in Italia, Francia e Germania. Quando si tratta di gestire la propria salute e il rapporto con il medico di fiducia italiani, francesi e tedeschi hanno abitudini e comportamenti molto diversi.
Se il 50% dei nostri connazionali si rivolge immediatamente al dottore al primo segnale di malessere, il 30% dei francesi preferisce aspettare che il problema si risolva da solo, mentre il 21% dei tedeschi cerca innanzitutto risposte e soluzioni online. Un ruolo importante riveste poi in Francia il farmacista, consultato dall’80% del campione, rispetto al 63% degli italiani e al 52% dei tedeschi.

La disponibilità all’ascolto di medici e pediatri

Trovare un medico di medicina generale o un pediatra disponibile all’ascolto, e a comunicare anche al di fuori dei momenti di visita, è fondamentale per costruire una solida relazione medico-paziente.
Mentre italiani e francesi si dichiarano soddisfatti, con rispettivamente l’82% e l’84% degli intervistati che reputano la comunicazione con il medico di medicina generale semplice ed efficace, solo il 68% dei tedeschi afferma lo stesso.
Ancor più marcata la differenza per quanto riguarda la comunicazione con il pediatra, giudicata facile dall’81% degli italiani e dal 73% dei francesi, a fronte del 53% dei tedeschi.

Aumentare il ricorso agli strumenti digitali

Uno dei desideri condivisi dai nostri connazionali è in particolare quello di aumentare il ricorso agli strumenti digitali per facilitare ulteriormente la comunicazione con il dottore.
Quattro italiani su 10 vorrebbero infatti poter prenotare visite anche fuori dall’orario di apertura dell’ambulatorio medico, e oltre 3 su 10 desiderano poter richiedere ricette elettroniche e ricevere l’analisi e il commento di referti online. Desideri che si traducono in aspettative. Il 60% degli italiani, infatti, si aspetta di ricevere risposta alle richieste inviate al proprio medico in tempi brevi, e più della metà (56%) di poter prendere appuntamento senza dover attendere a lungo.

La fiducia verso i professionisti sanitari

Per quanto riguarda la fiducia verso i professionisti sanitari gli italiani hanno una percezione molto positiva della categoria, in particolare verso gli specialisti (92%), i pediatri di libera scelta (90%) e i medici di medicina generale (88%). I nostri vicini francesi invece preferiscono questi ultimi, con il 92% che ha buona percezione dei medici di medicina generale, seguiti in ordine da specialisti (91%) e pediatri (86%).
Una classifica simile anche in Germania, con al primo posto i medici di base (90%), seguiti da specialisti (85%) e pediatri (84%). Il fatto che in Italia, pur nel contesto di una percezione generalmente positiva, i medici di famiglia siano al terzo posto sul podio potrebbe essere correlato allo stress professionale. Infatti, il 42% degli italiani ritiene che il proprio medico di base sia stressato, opinione condivisa solo dal 30% dei francesi e dal 33% dei tedeschi.

Il pisolino fa bene solo se è breve

Il pisolino fa bene solo se è breve

Nuova scoperta della scienza: iil classico pisolino pomeridiano è un toccasana solo se non supera i 30 minuti di durata. A dirlo sono i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital, che hanno condotto uno studio mirato su benefici della siesta e relativa durata. In sintesi, è emerso che sonno prolungati possono essere nocivi, mentre sonnellini post pranzo di non più di mezz’ora assicurano diversi benefici. Ad esempio, minori probabilità di ingrassare o di avere la pressione alta.

Dormire troppo a lungo non aiuta la salute

Gli scienziati hanno scoperto che le persone che si concedono una lunga siesta dopo pranzo hanno indici di massa corporea più elevati e hanno maggiori probabilità di avere la sindrome metabolica rispetto a quelle che non fanno la siesta. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Obesity. Gli esperti hanno analizzato i dati di oltre 3.000 adulti di una popolazione mediterranea, esaminando la relazione tra la siesta e la durata della stessa con l’obesità e la sindrome metabolica. Si è così scoperto che chi fa facevano pisolini di durata superiore ai 30 minuti ha maggiori probabilità di avere un indice di massa corporea più alto, una pressione sanguigna maggiore e di incorrere in altre condizioni associate a malattie cardiache e diabete rispetto a chi non dorme.

Less is more

“Meno è meglio”, affermano gli inglesi, e la regola vale pure per il pisolino. Negli studi, “abbiamo rilevato che chi effettua pisolini brevi ha meno probabilità di avere una pressione arteriosa sistolica elevata rispetto a chi non fa nessun sonnellino” ha detto l’autrice principale dello studio, Marta Garaulet, professore presso la Division of Sleep and Circadian Disorders del Brigham and Women’s Hospital. Mentre chi si concede troppo tempo a letto a metà giornata ottiene gli effetti contrari. Gli scienziati hanno scoperto che le persone che si concedono una lunga siesta dopo pranzo hanno indici di massa corporea più elevati e hanno maggiori probabilità di avere la sindrome metabolica rispetto a quelle che non fanno la siesta. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Obesity. Gli esperti hanno analizzato i dati di oltre 3.000 adulti di una popolazione mediterranea, esaminando la relazione tra la siesta e la durata della stessa con l’obesità e la sindrome metabolica. 

Un’indicazione preziosa anche per chi lavora

 “Questo studio mostra l’importanza di considerare la durata del pisolino e solleva la questione se brevi ‘dormite’ possano offrire vantaggi specifici. Molte istituzioni stanno prendendo atto dei benefici dei brevi sonnellini, principalmente per la produttività del lavoro, ma anche sempre più per la salute generale”, ha affermato il coautore Frank Scheer, PhD, neuroscienziato e professore nel Programma di cronobiologia medica presso la Brigham’s Division of Sleep.

Pronta la pelle elettronica, per “toccarsi” via web

Pronta la pelle elettronica, per “toccarsi” via web

Se pensavate di aver visto tutto, la scienza vi sorprenderà ancora una volta. È stata sviluppata la cosiddetta “pelle elettronica”, un materiale in grado di simulare il tatto umano e di trasmettere le medesime sensazioni di un tocco fisico, ma a distanza, via internet. Sì, avete capito bene. Ora è possibile abbracciarsi – pur lontani anche migliaia di chilometri –  nel mondo virtuale grazie a questa tecnologia.

Battezzata e-skin dagli sviluppatori

La pelle elettronica, chiamata anche “e-skin”, è stata sviluppata da un team di scienziati del National University di Hong Kong e la scoperta è stata pubblicata sulla rivista Science Advances. Questo materiale è in grado di rilevare la pressione, la temperatura e l’umidità, proprio come la nostra pelle. Inoltre, è possibile collegare la pelle elettronica a dispositivi senza fili tramite bluetooth, per trasmettere le sensazioni a distanza. La nuova e-skin, riferisce Ansa, grazie ai suoi 16 attuatori flessibili combinati in un dispositivo grande quanto un cerotto, è in grado di rilevare o riprodurre sensazioni tattili anche contemporaneamente.

Le applicazioni possibili? Quasi infinite

Questa tecnologia potrebbe avere molte applicazioni, dalla medicina alla realtà virtuale. Ad esempio, potrebbe essere utilizzata per creare protesi più realistiche e funzionali, o per migliorare l’esperienza degli utenti di videogiochi e simulatori. Ma la cosa più interessante è che la pelle elettronica potrebbe permettere alle persone di sentirsi vicine anche quando sono lontane. Immaginate di poter abbracciare il vostro partner o il vostro amico a distanza, semplicemente indossando una tuta con la pelle elettronica integrata. Oppure, di poter “toccare” un oggetto virtuale e sentirne la consistenza e la temperatura. Sarebbe come avere un superpotere, o come vivere in un mondo di fantascienza. “Con il rapido sviluppo della realtà virtuale e aumentata, la vista e l’udito non sono sufficienti per ricreare un’esperienza immersiva: la comunicazione tattile potrebbe essere una rivoluzione per interagire nel metaverso”, afferma Yu Xinge, professore associato al Dipartimento di ingegneria biomedica.

Gli ultimi ostacoli da superare

Naturalmente, ci sono ancora molti ostacoli da superare prima che la pelle elettronica diventi una tecnologia diffusa. Ad esempio, bisogna trovare un modo per alimentarla senza doverla collegare a una presa elettrica. Inoltre, bisogna garantire la sicurezza dei dati trasmessi, per evitare che vengano intercettati da terze parti. Tuttavia, commenta Yu Xinge, “La nostra e-skin può comunicare con dispositivi Bluetooth e trasmettere dati tramite Internet con smartphone e computer per eseguire trasmissioni di segnali tattili a distanza ultra lunga. Amici e familiari in luoghi differenti potrebbero usarla per ‘sentirsi’ l’un l’altro. Questa forma di tocco supera i limiti dello spazio e riduce notevolmente il senso di distanza nella comunicazione umana”.

Inflazione e famiglie italiane: quali sono gli effetti reali?  

Inflazione e famiglie italiane: quali sono gli effetti reali?  

L’impennata dei prezzi di beni e servizi ha causato un aumento del costo della vita che sta mettendo a dura prova le finanze delle famiglie italiane. Insomma, l’inflazione c’è ed è percepita forte e chiaro, costringendo una gran parte dei nuclei familiari a rivedere le proprie spese e il proprio stile di vita.

Per il 13% il reddito è insufficiente

Secondo l’Osservatorio “Sguardi Famigliari” di Nomisma, il 13% delle famiglie italiane ritiene il proprio reddito insufficiente a far fronte alle necessità primarie, mentre il 43% delle famiglie valuta la propria condizione reddituale appena sufficiente a far fronte a tali spese. Questa situazione, per certi versi, è paradossale. Il mercato del lavoro, infatti, continua a mostrare dati positivi con un tasso di occupazione ai massimi storici e un livello di disoccupazione molto contenuto rispetto al passato. Si deve proprio a questo fattore la tenuta economica della maggioranza delle famiglie. 

Il costo della vita è la prima preoccupazione per gli italiani

Tuttavia, l’elevato costo della vita rappresenta il principale motivo di percezione dell’inadeguatezza delle risorse economiche a disposizione delle famiglie (per il 78% delle famiglie intervistate), molto più delle difficoltà lavorative (10%). L’impennata dell’inflazione e l’aumento dei prezzi hanno depresso fortemente il potere di acquisto delle famiglie, che hanno dovuto comprimere le spese ritenute “superflue” per far fronte ai rincari energetici. 

Oltre 3 famiglie su 10 faticano a pagare le bollette e altre spese essenziali

Il 39% delle famiglie che si è dichiarata in difficoltà nel pagare le bollette ha dovuto ridurre anche spese basilari come quelle sanitarie, il 31% ha tagliato le spese in istruzione mentre il 27% ha manifestato difficoltà nel pagare il mutuo o l’affitto della propria abitazione. Il numero di famiglie che teme di poter incontrare forti difficoltà nel pagare le utenze sale al 24% nei prossimi mesi, un campanello di allarme che richiede attenzione.

Il futuro? Non è sereno

Le prospettive per il prossimo futuro, ahimè, non sono incoraggianti. Stando sempre ai risultati della ricerca, le famiglie non sono ottimiste e addirittura ritengono che le problematiche economiche aumenteranno nei prossimi mesi. Il numero di nuclei familiari che teme di poter incontrare forti difficoltà nel pagare le utenze sale al 24%. Un vero grido di allarme che ha bisogno di risposte.

Location per feste di compleanno per bambini: idee e suggerimenti

Se stai cercando idee per organizzare la festa di compleanno di tuo figlio, una buona location è ciò che può fare la differenza.

Una location adatta non soltanto renderà la festa più divertente, ma anche più facile da organizzare e gestire.

Vediamo tutto in dettaglio di seguito, inclusi i consigli sul come scegliere la giusta location per feste di compleanno tra le tante possibilità a disposizione.

Fattori da considerare nella scelta della location per una festa di compleanno

Prima di decidere dove tenere la festa di compleanno, ci sono alcuni fattori importanti da considerare, ecco quali.

Età del bambino

L’età del bambino è un fattore determinante nella scelta della location. Per i bambini più piccoli, ad esempio, un parco giochi potrebbe essere ideale rispetto ad altre soluzioni.

Numero di invitati

Il numero di invitati è un altro fattore importante da considerare. Se stai organizzando una festa per un grande gruppo di bambini, avrai bisogno di uno spazio più grande in cui tutti i piccoli possano muoversi liberamente.

Interessi del bambino

Sicuramente, è importante considerare gli interessi del bambino. Se tuo figlio adora i dinosauri, ad esempio, una festa a tema “Jurassic Park” potrebbe essere la scelta perfetta.

Esistono in proposito tanti arredi e addobbi a tema che puoi adoperare per rendere l’atmosfera più realistica e coinvolgente.

La scelta della location

Dopo aver considerato i fattori di cui sopra, ecco di seguito alcune possibilità di scelta per la location più adatta per una festa di compleanno per bambini.

Parchi pubblici

I parchi pubblici sono una scelta che recentemente si è diffusa per le feste di compleanno. Sono spazi aperti e gratuiti dove i bambini possono giocare e divertirsi.

Molti parchi hanno anche aree attrezzate con giochi e strutture per arrampicarsi. Tuttavia, tieni presente che i parchi pubblici potrebbero non essere la scelta migliore se stai organizzando una festa durante i mesi invernali o in caso di maltempo.

Sale giochi per bambini

Le sale giochi per bambini sono una scelta oggi preferita da tantissime persone che si apprestano ad organizzare un compleanno.

Solitamente queste location offrono giochi come gonfiabili, labirinti, trampolini e altre attività divertenti per i bambini.

Molti di questi spazi includono anche un’area per il ristoro e servizi aggiuntivi tra i quali il catering. Qui non manca veramente nulla per divertirsi, avendo ogni comodità a disposizione.

Luoghi a tema

Se vuoi organizzare una festa più particolare per tuo figlio, ci sono molte possibilità di scelta tra le  location a tema.

Parliamo ad esempio di luoghi come i parchi divertimenti, strutture enormi e piene di attrazioni che presentano al loro interno anche degli spazi dedicati alle feste dei privati.

Questi luoghi offrono di solito anche servizi di animazione per i bambini, catering e decorazioni a tema per la festa.

Suggerimenti per organizzare una festa di compleanno per bambini di successo

Oltre alla scelta della location, ci sono anche altri fattori importanti da considerare nell’organizzazione di una festa di compleanno per bambini di successo:

Inviti

Assicurati di mandare gli inviti con il giusto anticipo in modo che i genitori dei bambini invitati possano pianificare di conseguenza. Includi tutte le informazioni importanti come la data, l’ora, il luogo ed il tema della festa.

Cibo e bevande

Assicurati di fornire cibo e bevande adatti all’età dei bambini e alle loro abitudini alimentari. Opta per cibi facili da mangiare e da servire come pizza, patatine fritte, frutta e bevande analcoliche.

Intrattenimento

Assicurati di offrire il giusto intrattenimento per tenere i bambini impegnati durante la festa.

Esistono per questo apposite agenzie che effettuano a domicilio il servizio di animazione che  include giochi, attività artistiche e artigianali, musica e balli.

Conclusione

Individuare la location giusta per la festa di compleanno di tuo figlio può fare la differenza tra una festa noiosa ed una indimenticabile.

Tenendo a mente questi suggerimenti, sarai in grado di organizzare una festa di successo in una location che renderà la giornata indimenticabile per il tuo piccolo.

Ricorda sempre di considerare le esigenze dei bambini e di assicurarti che la festa sia sicura e divertente per tutti. Buona festa di compleanno!

Italiani e lettura, che rapporto c’è?

Italiani e lettura, che rapporto c’è?

Qual è il rapporto tra gli italiani e i libri? Come ci posizioniamo nei confronti della lettura? A questa domanda ha risposto Ispos, che che appena condotto una ricerca sulle abitudini di lettura in Italia a supporto del progetto “Ivrea Capitale Italiana del Libro 2022”. I risultati mostrano che tipo di lettori sono le persone in Italia, cosa cercano nella lettura, cosa influenza le loro scelte e quale rapporto hanno con le biblioteche, i book influencer, il prezzo dei libri e se preferiscono il libro fisico o digitale.

Solo un terzo degli italiani legge senza difficoltà

Il 32% delle persone legge senza difficoltà, mentre il 17% fatica a capire ciò che legge, con la percentuale che aumenta per le fasce d’età più giovani. Il 37% si definisce un lettore appassionato, mentre solo l’18% si considera un grande lettore, con una punta leggermente più alta per le donne. La pigrizia è il principale freno alla lettura, identificata come la causa dall’11%. La lettura è un momento di relax per il 35% delle persone, di evasione per il 30% ed educativo per il 28%.

Il libro di carta è ancora il preferito

Il 70% delle persone preferisce il libro di carta, mentre il 63% pensa che l’ebook diventerà la forma più popolare di editoria nei prossimi anni. Le preferenze di lettura variano tra le generazioni, con i romanzi classici in cima alle preferenze tranne che per la Generazione Z, che invece predilige titoli fantasy, fantascienza, mystery e crime.

Libreria, amici o web: come si sceglie un libro?

Le motivazioni che spingono la scelta dei libri includono l’esposizione in libreria (27%), le raccomandazioni di amici (25%), le recensioni su siti web (22%) e quelle su giornali o riviste (20%). Tuttavia, nella Generazione Z le fonti sono diverse, con le raccomandazioni di amici e familiari al primo posto (23%), seguite dalle recensioni su siti web (23%) e le esposizioni in libreria al di sotto della media nazionale (17%).

Come sarà la biblioteca del futuro? 

Gli italiani immaginano la biblioteca del futuro come un luogo aperto e multifunzionale, con un’offerta di libri cartacei di ogni genere, anche quelli più introvabili (50%); in stretta sinergia con le scuole per educare i cittadini alla cultura fin da quando sono piccoli (44%); un luogo dove è possibile partecipare a eventi e corsi (37%); smart e con una offerta di prestito digitale del libro ampia (27%).

Un italiano su quattro disposto ad abbandonare l’auto se i mezzi pubblici funzionano

Un italiano su quattro disposto ad abbandonare l’auto se i mezzi pubblici funzionano

Gli italiani sarebbero anche disposti a lasciare la macchina in garage, ma solo se le condizioni legate alla mobilità urbana lo consentissero. Ovvero, niente auto se i mezzi pubblici funzionano in maniera efficace. Il sondaggio Ipsos-Legambiente ‘Tipi mobili nelle città italiane’ ha infatti rivelato che un cittadino su quattro sarebbe favorevole ad abbandonare l’auto privata per i mezzi pubblici, a patto che siano comodi e puntuali. 

Comportamenti variegati e segmentati

Questo risultato emerge in un contesto in cui i comportamenti degli italiani sulla mobilità sono molto variegati e segmentati, richiedendo quindi risposte diverse. Il 23% del campione nazionale è rappresentato dagli ‘aperti al pubblico’, ovvero coloro che userebbero di più i mezzi pubblici e condivisi a fronte di un potenziamento dei servizi e una diminuzione dei costi. Mentre il 19% è rappresentato dagli ‘obbligati ma insoddisfatti’, che preferiscono camminare o andare in bicicletta perché conviene, e sono disposti a rinunciare all’auto di proprietà a fronte di una maggiore sicurezza stradale e un potenziamento dei servizi sharing. Inoltre, c’è una fetta consistente del campione nazionale che è costituita dagli ‘Irriducibili individualisti – mai fermi ma incollati al volante’ (14% del campione), che prevalgono nelle periferie e nei piccoli centri e sono attenti alla propria indipendenza.

Le trasformazioni necessarie per una mobilità green

Secondo Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente, per rendere le città italiane veramente sostenibili e inclusive, occorre adottare politiche che rendano i quartieri e le città più accessibili in bici e con mezzi elettrici condivisi, adottando le nudge policies attraverso incentivi economici, abbonamenti e miglioramenti dei servizi. Inoltre, per trasformare le città italiane in vere ‘clean cities’, secondo Legambiente, è necessario disegnare percorsi prioritari ciclo-pedonali, incrementare i mezzi pubblici, creare zone scolastiche, aumentare i servizi e le infrastrutture di mobilità elettrica e condivisa, progettare zone cittadine a ‘zero emissioni’, anche per la distribuzione delle merci.

Gli standard del trasporto pubblico italiano inferiore alla media europea

“I dati emersi dalla campagna e dal sondaggio sono chiari: i cittadini sono disposti a cambiare il loro modo di muoversi, ma il trasporto pubblico in Italia è molto al di sotto della media europea, con soltanto un quarto delle metropolitane, treni veloci, linee tranviarie e autobus elettrici rispetto agli altri paesi – commenta Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente – Per rendere le città veramente sostenibili e inclusive, occorre adottare politiche che rendano i quartieri e le città più accessibili in bici e con mezzi elettrici condivisi (con zone a basse emissioni e a pedaggio per le auto private) adottando le nudge policies (o spinte gentili) attraverso incentivi economici, abbonamenti e miglioramenti dei servizi. Queste misure devono andare di pari passo, poiché l’esperienza di tutte le città del mondo dimostra che senza l’una, l’altra non può funzionare”.

La priorità per i retailer è utilizzare il digitale per recuperare efficienza

La priorità per i retailer è utilizzare il digitale per recuperare efficienza

L’aumento dei costi, unitamente alle nuove abitudini dei consumatori, come la possibilità di Smart Working o la ricerca di fluidità nell’utilizzo dei canali, condizionano l’evoluzione dell’infrastruttura commerciale italiana. Il ritorno alla normalità e alla frequentazione dei negozi fisici da parte dei consumatori nel 2022 porta la penetrazione dell’online sul totale Retail a rimanere stabile all’11%.  Al tempo stesso i retailer si concentrano su nuovi formati di negozio, store di prossimità dotati di soluzioni digitali in grado di migliorare l’esperienza transazionale e relazionale del consumatore e supportare l’online. Si tratta di alcune evidenze emerse dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. 

Investimenti nell’innovazione per ottimizzare le attività

Nel 2022 l’investimento in digitale nel Retail non ha subito una battuta d’arresto: l’incidenza di questa spesa sul fatturato rimane stabile rispetto al 2021 e pari al 2,5%.Gli interventi messi in atto dai retailer italiani sono legati all’ottimizzazione di alcune attività in negozio. Si investe, ad esempio, in etichette smart, adottate e/o potenziate nel 2022 dal 18% dei top retailer italiani, per gestire in modo dinamico e in tempo reale le variazioni di prezzo e garantire la massima trasparenza al consumatore. E in parallelo, si lavora all’efficientamento delle attività e dei processi lungo la supply chain.

Potenziare i sistemi di demand, inventory e distribution planning

Da un lato, i retailer sfruttano il digitale per contrastare le difficoltà nell’approvvigionamento di beni e materie prime, ed effettuare previsioni più accurate della domanda ottimizzando la gestione dei prodotti lungo la filiera attraverso lo sviluppo e/o il potenziamento di sistemi di demand, inventory e distribution planning (28%). Dall’altro, puntano a contenere i costi delle operations e della logistica per cercare di recuperare marginalità. Il 16% dei retailer adotta o consolida, infatti, i sistemi di incremento delle performance di magazzino e le soluzioni di tracciamento dei prodotti lungo la filiera.
Ma la ripresa del canale fisico impone una revisione degli store non solo dal punto di vista infrastrutturale, ma anche digitale.

Automatizzare l’esperienza dei clienti

L’esperienza del cliente viene semplificata e resa più consapevole: i chioschi digitali, implementati dal 28% dei top retailer, favoriscono l’approfondimento della conoscenza dei prodotti, mentre le soluzioni di digital signage (23%) attivano una comunicazione efficace con il cliente.
Particolarmente rilevante anche l’automatizzazione dell’esperienza, grazie a sistemi di self scanning (18%) da app o device dedicati. Un altro cantiere di innovazione riguarda il punto cassa. Il 33% investe in soluzioni di mobile e contactless payment e il 9% in sistemi di self check-out per snellire la fase di pagamento. Inoltre, il 25% dei retailer dichiara di essere al lavoro sull’evoluzione del tradizionale significato della cassa. Non più solo il punto in cui termina l’esperienza d’acquisto, ma un luogo dove erogare servizi a valore aggiunto per il consumatore.

Affitti brevi: boom del mercato europeo nel 2022

Affitti brevi: boom del mercato europeo nel 2022

Secondo i dati Airdna nel 2022 in Europa il fatturato del mercato degli affitti brevi ha raggiunto quota 51 miliardi di euro, registrando un aumento sia in termini di domanda (+26,4%) sia di fatturato (+42%) rispetto al 2021.Ad aumentare sono anche le tariffe medie giornaliere (+16,6% rispetto al 2021), che combinate alla crescita della domanda hanno determinato un aumento complessivo dei ricavi. Sempre nel 2022, in Europa le notti richieste prenotate sono state infatti 355 milioni, +39% rispetto all’anno precedente e +2,9% rispetto al 2019. La media degli annunci disponibili al mese nel 2022 (+11,2%) è arrivata a oltre 2,5 milioni, cifra però rimasta a -7,4% rispetto al 2019.

La domanda cresce anno su anno in tutti i Paesi

Ognuno dei primi 20 paesi ha mostrato una crescita della domanda anno su anno. L’Ungheria ha avuto la ripresa più forte, con +62,1% di notti prenotate rispetto all’anno precedente, seguita da Portogallo (+60,2%) e Norvegia (+59,4%). I paesi che hanno invece registrato i minori aumenti della domanda sono stati Paesi Bassi (12,3%), Finlandia (14,1%) e Svizzera (16,5%). Tutti i paesi tranne uno hanno registrato una crescita dell’occupazione rispetto al 2021, il Regno Unito, che ha registrato un calo dell’occupazione dello 0,3% nel 2022. Al contrario, in Portogallo si è registrato l’aumento dell’occupazione più forte (25,2%), seguito da Ungheria (17,0%) e Repubblica Ceca (16,0%).

Meglio una camera condivisa in appartamento

Una delle tendenze più importanti nel mercato degli affitti a breve termine è la crescita delle camere condivise. Delle tre tipologie di annuncio pubblicate (intera casa/appartamento, stanza privata, stanza condivisa) le camere condivise nel 2022 hanno registrato la maggiore crescita dell’occupazione (+18,4%), seguite dalle stanze private (+15,6%), e dalle intere case/appartamenti (+9,4%). Per quanto riguarda la tipologia degli immobili la crescita maggiore si è registrata nel segmento appartamento/condominio/loft (+12,8%). Ciò può essere dovuto alla comodità e ai servizi offerti da questi tipi di immobili, nonché alla loro maggior concentrazione all’interno delle aree urbane.

Indifferenza per servizi di lusso

Oltre al tipo di annuncio e al tipo di immobile, anche la fascia di prezzo ha svolto un ruolo nel determinare la crescita dell’occupazione. Sebbene l’occupazione sia cresciuta tra tutte le fasce di prezzo, i livelli di crescita più alti si sono registrati nella fascia di prezzo più bassa. Ciò suggerisce che i viaggiatori sono sempre più alla ricerca di opzioni più convenienti nel mercato europeo degli affitti a breve termine. L’aria condizionata e la presenza di una cucina sembrano essere fattori cruciali per gli affittuari, mentre i servizi di lusso, come vasche idromassaggio, piscine, palestre e parcheggi, tipicamente associati ad alloggi dal costo più elevato, non sembrano avere un impatto sostanziale sull’occupazione crescita.