Cosa vogliono i lavoratori nel 2023? Stipendi più alti, riconoscimenti e benessere

Cosa vogliono i lavoratori nel 2023? Stipendi più alti, riconoscimenti e benessere

PageGroup, società di recruiting che opera in Italia con i brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel, ha chiesto a oltre 1.000 professionisti italiani cosa sarà veramente importante a livello lavorativo nel 2023. E per la maggior parte dei lavoratori, crescita di stipendio, più riconoscimenti, maggior equilibrio tra lavoro e vita privata, meno stress e più benessere potranno fare davvero la differenza.
“I risultati della nostra indagine – precisa Tomaso Mainini, Senior Managing director Italia & Turchia di PageGroup – dimostrano che a livello generale c’è un sentimento di fiducia nel futuro professionale: il 67%, infatti, è pronto ad approcciare il nuovo anno con spirito positivo, il 24% con sentimenti contrastanti e solo il 10% con negatività”.

Work-life balance, flessibilità negli orari, comunicazione trasparente

“Se passiamo ad analizzare i desideri di carriera per il 2023, i candidati non hanno dubbi – prosegue Tomaso Mainini -. Il 57% vorrebbe uno stipendio più alto, il 54% darebbe priorità a un migliore work-life balance, il 31% gradirebbe maggiore sicurezza, e infine, il 30% desidererebbe sentirsi più valorizzato e apprezzato”.
La flessibilità negli orari di lavoro, riferisce Adnkronos, rimane l’aspetto più importante (44%), ma anche maggiori opportunità di crescita professionale sono determinanti nella scelta di un’azienda (33%). Seguono, poi, progetti più sfidanti (30%), benefit aziendali e programmi wellbeing (28%), e trasparenza e comunicazioni chiare (27%).

Lavorare di più se migliorano le condizioni o settimana di quattro giorni?

A fronte di condizioni di lavoro migliori, il 39% dei professionisti intervistati sarebbe disposto a lavorare anche più ore alla settimana, mentre il 63% si dichiara favorevole alla settimana lavorativa di quattro giorni, a parità di stipendio. Alcuni (19%), però, sono perplessi di fronte alla possibilità di lavorare un giorno in meno, perché sarebbero necessari troppi cambiamenti a livello organizzativo. Più possibilista, invece, il 26% degli intervistati, per i quali lavorare solo quattro giorni sarebbe fattibile a patto che vengano migliorati alcuni processi aziendali.

Le priorità di chi è alla ricerca di una nuova occupazione

“Avere un quadro chiaro del proprio futuro professionale e delle opportunità di carriera è molto importante, soprattutto per chi è alla ricerca di nuove occasioni – aggiunge Tomaso Mainini -. Il 35% di chi è stato coinvolto nell’indagine, infatti, vorrebbe maggiori informazioni sullo stipendio che potrebbe aspettarsi, mentre il 31% gradirebbe un supporto per individuare un ruolo adatto alle proprie caratteristiche, e il 24% per trovare un nuovo lavoro nel minor tempo possibile”.

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