Gli italiani sarebbero anche disposti a lasciare la macchina in garage, ma solo se le condizioni legate alla mobilità urbana lo consentissero. Ovvero, niente auto se i mezzi pubblici funzionano in maniera efficace. Il sondaggio Ipsos-Legambiente ‘Tipi mobili nelle città italiane’ ha infatti rivelato che un cittadino su quattro sarebbe favorevole ad abbandonare l’auto privata per i mezzi pubblici, a patto che siano comodi e puntuali.
Comportamenti variegati e segmentati
Questo risultato emerge in un contesto in cui i comportamenti degli italiani sulla mobilità sono molto variegati e segmentati, richiedendo quindi risposte diverse. Il 23% del campione nazionale è rappresentato dagli ‘aperti al pubblico’, ovvero coloro che userebbero di più i mezzi pubblici e condivisi a fronte di un potenziamento dei servizi e una diminuzione dei costi. Mentre il 19% è rappresentato dagli ‘obbligati ma insoddisfatti’, che preferiscono camminare o andare in bicicletta perché conviene, e sono disposti a rinunciare all’auto di proprietà a fronte di una maggiore sicurezza stradale e un potenziamento dei servizi sharing. Inoltre, c’è una fetta consistente del campione nazionale che è costituita dagli ‘Irriducibili individualisti – mai fermi ma incollati al volante’ (14% del campione), che prevalgono nelle periferie e nei piccoli centri e sono attenti alla propria indipendenza.
Le trasformazioni necessarie per una mobilità green
Secondo Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente, per rendere le città italiane veramente sostenibili e inclusive, occorre adottare politiche che rendano i quartieri e le città più accessibili in bici e con mezzi elettrici condivisi, adottando le nudge policies attraverso incentivi economici, abbonamenti e miglioramenti dei servizi. Inoltre, per trasformare le città italiane in vere ‘clean cities’, secondo Legambiente, è necessario disegnare percorsi prioritari ciclo-pedonali, incrementare i mezzi pubblici, creare zone scolastiche, aumentare i servizi e le infrastrutture di mobilità elettrica e condivisa, progettare zone cittadine a ‘zero emissioni’, anche per la distribuzione delle merci.
Gli standard del trasporto pubblico italiano inferiore alla media europea
“I dati emersi dalla campagna e dal sondaggio sono chiari: i cittadini sono disposti a cambiare il loro modo di muoversi, ma il trasporto pubblico in Italia è molto al di sotto della media europea, con soltanto un quarto delle metropolitane, treni veloci, linee tranviarie e autobus elettrici rispetto agli altri paesi – commenta Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente – Per rendere le città veramente sostenibili e inclusive, occorre adottare politiche che rendano i quartieri e le città più accessibili in bici e con mezzi elettrici condivisi (con zone a basse emissioni e a pedaggio per le auto private) adottando le nudge policies (o spinte gentili) attraverso incentivi economici, abbonamenti e miglioramenti dei servizi. Queste misure devono andare di pari passo, poiché l’esperienza di tutte le città del mondo dimostra che senza l’una, l’altra non può funzionare”.